Hugo Pratt
Biografia
Hugo Pratt nasce il 15 giugno del 1927 sulle spiagge dei lidi di Ravenna, vicino a Rimini, dove i suoi erano in vacanza. Passa la sua infanzia a Venezia e nel 1937 raggiunge il padre in Etiopia dove si stabilisce in un quartiere residenziale di Addis Abeba (Rolando Pratt, militare di carriera, si trasferì nella colonia italiana nel 1936 e, fatto prigioniero dai francesi, morì nel 1942 in un trasferimento verso Harar).
Nel 1941 si arruola nella polizia coloniale fascista e l'anno dopo, in seguito alla disfatta italiana in Abissinia, viene internato con la madre nel campo di prigionia francese di Diredaoua.
Rientrato in Italia nel 1943 all'armistizio aderisce alla Repubblica Sociale Italiana (non è chiaro se il nostro si arruoli nel battaglione Lupo della "X Mas" o cerchi solamente di farlo) ma nel 1944 si trova a Venezia dove viene arrestato dalle SS sospettato di spionaggio. Obbligato ad arruolarsi nella polizia marittima dai tedeschi riesce a fuggire oltre le linee nemiche ed entra a far parte delle forze alleate come interprete prima e come animatore dopo.
Finita la guerra nel 1945 si unisce all'avventura delle "Edizioni Albo Uragano Comics" di Faustinelli e Ongaro ai quali si aggiungeranno i vari Bellavitis, Carcupino, Damiani, D'Ami, Campani, Battaglie e Pavone per formare quello che sarà detto il "Gruppo di Venezia".
Pratt realizzerà le matite per le chine di Faustinelli di diverse serie facendo così il suo esordio come disegnatore.
Il successo del personaggio principale degli Albi Uragano, "L'Asso di Picche", pubblicato in Argentina su "Salgari" porterà, nel 1949, Faustinelli e Pratt a Buenos Aires alle dipendenze dell'Editorial Abril dei fratelli Civita. Presto i due saranno raggiunti da Ongaro e da tutti i membri del gruppo per partecipare a quella esperienza determinante per la storia del fumetto conosciuta sotto il nome "Gli anni d'oro del fumetto argentino". È in questo periodo che si sviluppano quelle tendenze stilistiche che renderanno Pratt uno dei maggiori autori di fumetti nel panorama mondiale e non è un caso che in Argentina l'autore veneziano cresca artisticamente assieme a colui che diventerà, a sua volta, uno dei più grandi sceneggiatori della storia: Héctor German Oesterheld.
Nel 1949 l'autore veneziano realizza, per i testi di Ongaro, la sua prima opera di ampio respiro: "Junglemen, gli uomini della giungla". Nel 1953 crea graficamente, per la sceneggiatura di Oesterheld, il "Sergente Kirk" e nel 1957 realizza per l'Editorial Frontera, sempre sui testi dell'argentino, "Ticonderoga" e "Ernie Pike". Pur in un contesto di continua evoluzione è in queste due opere che la tecnica di Pratt comincia a caratterizzarsi e ad assumere i suoi primi elementi distintivi ma è con la prima parte della saga di "Wheeling" che emerge la tipica personalità del tratto prattiano. "Wheeling", realizzata nel 1962 per l'Editorial Yago, costituisce probabilmente la prima opera matura di Pratt che ne realizza anche i testi (l'esordio alla sceneggiatura fu con "Ann y Dan" nel 1959). La saga, alla quale l'autore lavorerà a più riprese fino al 1994, rimane tuttora uno dei romanzi di avventura più belli sul periodo delle guerre indiane e sulla guerra di indipendenza americana.
Alla fine degli anni '50, finito il periodo di prosperità dovuto alle esportazioni di grano e carne verso i paesi europei appena usciti dalla guerra, l'Argentina viene investita da una progressiva crisi economica che porterà, nei primi anni '60, a una serie di politiche di austerità e di golpe militari. Alle difficoltà derivanti da tali misure si aggiunse il razionamento della carta che sortì pesanti effetti sull'editoria e la gran parte degli autori lasciarono il paese in cerca di contratti all'estero. Pratt, che già si era trasferito a Londra per un anno tra 1959 e il 1960 (lavorò per gli inglesi delle Fleetway Editions), lasciò definitivamente il sudamerica per l'Italia nel 1962.
Dal 1962 al 1967 collabora con "Il Corriere dei Piccoli" per il quale realizza una serie di lavori minori su sceneggiature altrui. Questo periodo, che da un punto di vista artistico possiamo tranquillamente trascurare, termina con l'incontro, nel 1967, tra l'autore veneziano e l'editore genovese Florenzo Ivaldi. Ivaldi propone a Pratt di lavorare con lui alla creazione di una rivista dedicata al fumetto d'autore nella quale sarebbe proprio il nostro a realizzare la gran parte dei contenuti; la rivista si sarebbe chiamata "Sgt Kirk" e rappresenterà uno snodo fondamentale nella carriera dell'autore.
Sulla rivista viene pubblicata la gran parte della produzione argentina di Pratt fino a quel momento inedita in Europa e, sul numero 1 del luglio 1967, fa la sua apparizione quello che sarebbe diventato il primo romanzo grafico della storia: "Una ballata del mare salato". Sulla copertina del primo numero (a sinistra) compare il primo personaggio della Ballata, Pandora, a braccetto con le creazioni dei due maestri di Pratt: Oesterheld (con il quale il nostro ebbe un rapporto non sempre sereno - tra l'altro le tavole di Kirk furono pubblicate sulla rivista omonima senza citarne l'autore) e Caniff (la copertina stessa è una citazione del numero 26 di "Terry and the pirates").
Dopo trenta numeri, siamo nel 1969, la rivista vede la tiratura scendere a poche migliaia di copie e, alla sua chiusura, Pratt si trasferisce in Francia su richiesta delle Editions Vaillant per la realizzazione di una serie di racconti di venti tavole per la rivista "Pif gadget". L'autore, praticamente sconosciuto nel paese transalpino, sceglie di utilizzare il personaggio protagonista della Ballata: "Corto Maltese".
Tra il 1970 e il 1973 pubblica 21 episodi con il "Corto" come protagonista e tra il 1973 e il 1977 realizza "Gli Scorpioni del Deserto" ("Tintin" e "Linus"), "Corte Sconta detta Arcana" ("Linus") e "Favola di Venezia" ("L'Europeo").
Il successo è travolgente, sono gli anni delle avanguardie umanoidi e del metallo urlante di Moebius, Druillet e Dionnet; il fumetto è diventato una "cosa seria", gli "intellettuali" fanno a gara per tessere le lodi di questa nuova forma narrativa, e alle produzioni seriali si affianca la distribuzione in volumi di pari dignità della letteratura scritta.
Pratt è ora uno degli autori di fumetti più ricercati e venduti al mondo. Il tratto ha raggiunto il livello di sintesi espressiva voluto dall'artista, le ambientazioni e i testi un livello di articolazione proprio della letteratura scritta; la loro sintesi è semplicemente unica.
Pratt, come tutti i grandi narratori, si documenta e inserisce le proprie storie in contesti storici, creando collegamenti con fatti realmente accaduti; i protagonisti delle sue storie sono persone colte che interpretano il reale con gli occhi disincantati del sognatore romantico forgiato e segnato dall'esperienza. Sono degli eroi romantici che si pongono nei confronti del mondo esterno con cinico realismo. Rifuggono il luogo comune e si muovono in ambienti spesso estremi tra personaggi "difficili" ma, a loro modo, liberi. Si potrebbe dire che sono dei duri dotati di ironia e con cultura sufficiente per non prendersi troppo sul serio.
Negli anni '80 l'autore veneziano affianca ai due capisaldi della sua produzione, "Corto Maltese" e "Gli Scorpioni del Deserto", personaggi molto sofisticati come "Gesuita Joe" (1980) e "Cato Zulù" (1984). Le avventure del "Corto", passando da "La casa dorata di Samarcanda", "La giovinezza", "Tango" e "Le Helvetiche", acquistano una crescente dimensione onirica e il disegno evolve verso una sempre maggiore semplificazione del tratto che avrà la sua sintesi finale nell'ultima storia del Corto, "Mu, la città perduta", dove alcune tavole richiamano composizioni astratte e le vicende si sviluppano su un "metalivello" sospeso tra realtà e sogno alla ricerca di ciò che solo lì può esistere: Mu. Gli Scorpioni del Deserto si arricchiscono, nei primi anni '80, di due nuovi episodi, "Vanghe Dancale" e "Dry Martini parlor", e il protagonista della serie, "Koinsky", diventerà, in un ideale ricongiungimento con Oesterheld, una sorta di "Ernie Pike" raccontando storie di guerra nella serie "Due o tre cose che so di loro".
Negli anni '90 Pratt disegna racconti che si svolgono nel contesto della grande guerra e nel periodo coloniale, dal quale l'autore è sempre stato affascinato, tra i quali un nuovo episodio degli Scorpioni, "Brise de mer", e "Morgan"che verrà pubblicato postumo. Realizza un racconto sul personaggio di "Saint Exupery" e conclude la saga di "Fort Wheeling", storia che lo ha accompagnato durante tutta la sua carriera e alle cui vicende Pratt è sempre stato legato.
L'ultima fase della parabola prattiana è caratterizzata dall'intento di dare unità organica a tutti i suoi numerosi racconti (molti dei protagonisti si conoscono o si sono conosciuti) e dalla notevole quantità di acquerelli realizzati per contestualizzare e corredare le storie disegnate o per riempire vuoti tra personaggi e vicende narrate. Pratt costruisce un interessante metalinguaggio che utilizza come tessuto connettivo molteplici mezzi espressivi, il fumetto, la scrittura, gli acquerelli, le chine, per creare un vero e proprio ambiente narrativo (si potrebbe argomentare che si tratti di una semiosfera vera e propria) in cui far muovere i suoi personaggi, i propri sogni, le vicende storiche.
Le vere opere di Pratt non sono solo i fumetti in quanto tali, ma i fumetti in questo ambiente, nel quale essi acquistano valore aggiunto e un significato diverso, più articolato, in cui finzione e realtà si fondono.
Hugo Pratt si spegne il 20 agosto 1995 a Losanna. Riposa nel cimitero di Grandvaux in Svizzera, nel Cantone di Vaud; una cittadina circondata da colline di vigneti, con vista sul lago di Losanna, dove risiedeva da diversi anni e dove i compaesani hanno dedicato una piazza a lui e una statua al Corto.
Stefano Moroni (corto-maltese.org)