Guerra di Pontiac

1763-1764

L'assalto al forte

La guerra di Pontiac (1763-1764)

"Agosto 1760. la guerra fra gli inglesi e i francesi per la conquista del Canada era finita. La Francia si era arresa alla potenza inglese e aveva ceduto i territori all'esercito vincitore. Ma gli indiani Ottawa, che durante la guerra erano stati alleati dei francesi, continuavano a combattere...".

(M) 1970: L'attacco di Fort Detroit. Italia: rivista "Corriere dei Piccoli", Edizioni Fratelli Crespi, n. 15 (12/4/1970); sceneggiatura di Alberto Ongaro sotto lo pseudonimo N. Darkman.

L'assalto di Fort Detroit: la guerra di Pontiac (1763-1766)

La guerra di Pontiac, cospirazione di Pontiac o ribellione di Pontiac fu una guerra scatenata nel 1763 da un'ampia confederazione di tribù native originarie soprattutto della regione dei Grandi Laghi, dell'Illinois e dell'Ohio insoddisfatti delle politiche britanniche attuate dopo la vittoria inglese nella guerra franco-indiana (1754–1763). Guerrieri di molte tribù si unirono alla rivolta nel tentativo di cacciare militari e coloni britannici dalla regione. La guerra prende il nome dal capo Odawa (Ottawa) Pontiac, il più famoso dei nativi che vi combatterono.

La guerra scoppiò nel maggio del 1763 quando i nativi americani, offesi dalle politiche del generale britannico Jeffrey Amherst, attaccarono molte fortezze e insediamenti (tra le quali Fort Detroit - episodio oggetto della narrazione di Pratt). Otto fortezze furono distrutte, e centinaia di coloni uccisi o catturati, mentre molti altri furono messi in fuga. Le ostilità terminarono dopo che le spedizioni del British Army del 1764 portarono a negoziati di pace. I nativi americani non riuscirono a cacciare gli inglesi, ma la rivolta obbligò il governo britannico a modificare le politiche che avevano causato il conflitto.

La guerra combattuta sulla frontiera nordamericana fu brutale e portò all'uccisione dei prigionieri, dei civili e a varie altre atrocità. Usando la guerra batteriologica gli ufficiali britannici di Fort Pitt infettarono gli assedianti nativi americani con il vaiolo utilizzando coperte esposte al virus, contribuendo così alla pandemia che uccise buona parte della popolazione. La spietatezza e la slealtà del conflitto furono la conseguenza della crescente divisione tra britannici e nativi. Contrariamente a quanto si crede, il governo britannico non emanò il proclama reale del 1763 in reazione alla guerra di Pontiac, anche se il conflitto avrebbe fornito il motivo per la proclamazione delle regole indiane. Questa cosa fu criticata dai coloni britannici, e potrebbe essere stata uno dei fattori che contribuirono allo scoppio della guerra di indipendenza americana.

Nonostante il conflitto militare si sia essenzialmente concluso con le spedizioni del 1764, i nativi opponevano ancora resistenza in Illinois, mentre le truppe britanniche dovevano ancora prendere possesso dai francesi di Fort de Chartres. Un capo Shawnee di nome Charlot Kaské divenne il più agguerrito anti-britannico della regione, superando anche Pontiac come importanza. Kaské si trasferì a sud fino a New Orleans nel tentativo di ottenere l'aiuto francese contro i britannici.

Nel 1765 i britannici decisero che l'occupazione dell'Illinois poteva essere ottenuta solo tramite la diplomazia. Gli ufficiali britannici si focalizzarono su Pontiac, diventato meno guerrafondaio dopo aver saputo della tregua decisa da Bouquet e dai nativi dell'Ohio. Un emissario di Johnson, George Croghan, andò in Illinois nell'estate del 1765 e, nonostante si fosse ferito durante il viaggio a causa di un attacco di Kickapoo e Mascouten, riuscì a raggiungere Pontiac e a negoziare con lui. Mentre Charlot Kaské aveva intenzione di mettere Croghan sul rogo, Pontiac chiedeva moderazione e accettò di trasferirsi a New York, dove firmò un accordo con William Johnson presso Fort Ontario il 25 luglio 1766.


Tribù coinvolte

I nativi americani coinvolti nella ribellione di Pontiac vivevano nella regione della Nuova Francia nota come pays d'en haut ("paese superiore"), rivendicato dalla Francia dopo il trattato di Parigi del 1763. I nativi americani che lo abitavano appartenevano a diverse tribù. In questo periodo una "tribù" era un gruppo etnico o linguistico piuttosto che un'unità politica. Nessun capo parlava per l'intera tribù, e nessuna tribù agiva all'unisono. Ad esempio, gli Odawa non combatterono la guerra come tribù: alcuni capi Odawa scelsero di farlo, mentre altri rimasero neutrali. Le tribù di pays d'en haut appartenevano principalmente a tre gruppi.

Il primo gruppo erano le tribù della regione dei Grandi Laghi: Odawa, Ojibway, Potawatomi e Uroni. Erano stati a lungo alleati dei coloni francesi, con i quali vivevano, commerciavano e si sposavano. I nativi si preoccuparono del fatto di essere passati sotto agli inglesi. Quando una guarnigione britannica prese possesso di Fort Detroit dai francesi nel 1760, i nativi li avvisarono che "questo stato è stato dato da Dio agli indiani".

Il secondo gruppo era quello delle tribù dell'Illinois orientale, tra cui Miami, Wea, Kickapoo, Mascouten e Piankashaw. Come le tribù dei Grandi Laghi, anche loro erano amici dei francesi. Durante la guerra i britannici non ebbero contatti con l'Illinois, posto troppo a ovest.

Il terzo gruppo di tribù era quello dell'Ohio: Delaware (Lenape), Shawnee, Wyandot (Uroni) e Mingo. Erano migrati in Ohio all'inizio del secolo per fuggire da inglesi, francesi e irochesi. A differenza delle tribù dei Grandi Laghi e dell'Illinois, quelle dell'Ohio non erano particolarmente attaccate ai francesi, e avevano combattuto con i francesi solo nel tentativo di cacciare gli inglesi. Si accordarono con gli inglesi dietro la promessa che questi si sarebbero ritirati dall'Ohio. Dopo la partenza dei francesi, però, i britannici rafforzarono le loro fortezze invece di abbandonarle, per cui i nativi entrarono in guerra nel 1763 nel tentativo di cacciarli.

Fuori da pays d'en haut l'influente confederazione irochese quasi non partecipò alla guerra di Pontiac a causa dell'alleanza con i britannici, nota come Covenant Chain. Gli Irochesi più occidentali, i Seneca, non amavano questa alleanza. Nel 1761 cominciarono a mandare messaggi di guerra alle tribù di Grandi Laghi e Ohio chiedendo loro di unirsi per cacciare gli europei. Quando alla fine la guerra scoppiò nel 1763, molti Seneca entrarono velocemente in azione.

[Fonte: it.wikipedia.org]

L'assedio di Fort Detroit (7 maggio 1763 - 31 ottobre 1763)

Fort Pontchartrain du Détroit era un forte costruito dai francesi nel 1701 nella zona dove ora sorge la città di Detroit.

Dalla fine del Seicento la Francia cominciò a costruire una serie di forti nel Nordamerica per tentare di fermare l'avanzata inglese e per creare un monopolio nel commercio delle pellicce. Così Antoine Laumet de La Mothe, Signore di Cadillac, capì che la zona poteva essere una buona postazione per creare un forte. La corte francese acconsentì a Cadillac di creare un insediamento. La costruzione del forte iniziò nel 1701 e gli fu dato il nome di Fort Pontchartrain, in onore di Louis Phélipeaux, Conte di Pontchartrain.

Nel 1706 ci fu un attacco al forte da parte degli indiani Ottawas. Pochi anni dopo, nel 1712, ci fu un nuovo, massiccio attacco da parte di Nativi americani, appartenenti alla tribù dei Fox, ma, grazie al tempestivo aiuto degli indiani alleati dei francesi, la sconfitta venne scongiurata. Nel 1728 a Fort Pontchartrain si stabilirono alcune famiglie provenienti dall'Acadia. La vita a Fort Pontchartrain fu abbastanza tranquilla fino al 1746, quando ci fu un attacco degli indiani Chippewa. L'ultimo comandante francese del forte fu François Marie Picote de Belestre.

Nel 1760 i britannici presero possesso del forte. I britannici pretesero dai coloni maggiori tasse e confiscarono loro le armi. Nel 1763 ci fu un attacco degli indiani Ottawa, con a capo Pontiac. L'assedio durò circa due mesi, fino a quando arrivarono i rinforzi per i britannici, e gli indiani vennero sconfitti e dispersi. Durante la guerra d'indipendenza americana il forte non fu oggetto di spedizioni militari, dato che era molto ad occidente rispetto al teatro di guerra. Dal forte gli indiani alleati dei britannici venivano armati per attaccare gli insediamenti americani del sud-est, così i rivoluzionari speravano di imbastire una spedizione per annullare queste operazioni. Nel 1796 Fort Detroit passò sotto gli Stati Uniti.


Il 27 aprile 1763 Pontiac parlò a un consiglio sulle rive del fiume Ecorse, in quello che oggi è il Lincoln Park (Michigan), circa 15 km a sudovest di Detroit. Usando gli insegnamenti di Neolin per ispirare gli intervenuti, Pontiac convinse molti Odawa, Ojibway, Potawatomi e Uroni a unirsi a lui nel tentativo di assediare Fort Detroit. Il 1º maggio Pontiac visitò la fortezza con 50 Odawa nel tentativo di conoscere la forza della guarnigione al suo interno.

Secondo uno storico francese, in un secondo consiglio Pontiac disse:

«È importante per noi, fratelli, sterminare dalle nostre terre questa nazione che vuole solo distruggerci. Vedete bene quanto me che non siamo più in grado di trovare risorse per noi, come invece avevamo con i nostri fratelli, i francesi... Quindi, fratelli, dobbiamo tutti giurare di distruggerli e non attendere oltre. Niente ce lo impedisce; sono pochi, possiamo farcela»

Sperando di prendere la fortezza di sorpresa, il 7 maggio Pontiac entrò a Fort Detroit con circa 300 uomini armati. I britannici conoscevano le intenzioni di Pontiac ed erano pronti e armati. Il suo attacco fu sventato, Pontiac si ritirò dopo un breve consiglio e, due giorni dopo, assediò la fortezza. Pontiac e i suoi alleati uccisero tutti i soldati e coloni britannici trovati all'esterno, compresi donne e bambini. Uno dei soldati fu sottoposto al cannibalismo rituale, come era tradizione tra i nativi dei Grandi Laghi. La violenza fu diretta contro tutti i britannici, mentre i coloni francesi furono risparmiati. Oltre 900 guerrieri provenienti da sei diverse tribù si unirono all'assedio. Nel frattempo, il 28 maggio, una colonna britannica di rifornimenti partita da Fort Niagara e guidata dal tenente Abraham Cuyler cadde in un'imboscata e fu sconfitta nei pressi di Point Pelee.

Dopo aver ricevuto rinforzi, i britannici tentarono una sortita contro l'accampamento di Pontiac, il quale però era pronto e li sconfisse nella battaglia di Bloody Run del 31 luglio 1763. Nonostante questo la situazione di Fort Detroit rimase in stallo, e l'influenza di Pontiac sui suoi sostenitori cominciò a diminuire. Gruppi di nativi cominciarono ad abbandonare l'assedio, alcuni dei quali stringendo alleanze con i britannici prima di partire. Il 31 ottobre 1763, ormai convinto del fatto che i francesi dell'Illinois non sarebbero giunti in loro aiuto, Pontiac tolse l'assedio trasferendosi sul fiume Maumee, dove continuò a sostenere l'utilità di un'alleanza anti-britannica .

[Fonte: it.wikipedia.org]